Grazie all'impegno di Franco Sbrolla, infaticabile ricercatore di informazioni su storia, natura e bellezze di Roseto, siamo stati accompagnati nel punto esatto del ritrovamento, avvenuto nel 1869, della famosa sepoltura/deposito all'interno della quale fu ritrovato il cosiddetto "Elmo di Montepagano".
Franco ha rintracciato tutti i discendenti di coloro che furono coinvolti nel ritrovamento e grazie alla disponibilità di Alberto Mattiucci, ieri, venerdì 3 giugno 2016, finalmente, tutti coloro che hanno sempre lavorato per la Riserva del Borsacchio e cercano di valorizzarne le peculiarità, come il sito archeologico dell'Elmo di Montepagano, hanno potuto visitare il luogo in vista dell'organizzazione della camminata che consentirà, anche a tanti altri rosetani, di visitare il sito archeologico il prossimo 17 giugno 2016.
.
.
Franco Sbrolla e Alberto Mattiucci nel luogo del ritrovamento dell'Elmo |
Lo stesso Franco nel suo libro "La storia di Roseto e della Riserva Naturale del Borsacchio" ci racconta del famoso dell'Elmo: "il ritrovamento dello splendido elmo a fasce del tipo Bandenhein, avvenuto nei pressi di Cologna nel 1896, e la forte presenza dei goti tra Abruzzo e Marche, inducono a ritenere, come ha scritto la Prof.ssa Luisa Franchi dell’Orto, che la guerra con i Bizantini (535 – 553) si svolse anche nel nostro territorio. I Goti, popolazione germanica, erano suddivisi in due rami, ostrogoti e visigoti. Gli Ostrogoti, dopo aver varcato le Alpi nel 489 d.C., occuparono tutta l’Italia e nel 535 cominciarono a scontrarsi con gli eserciti dell’imperatore Giustiniano, comandati dai generali Belisario e Narsete. Come racconta lo storiografo Procopio di Cesarea, testimone oculare in quanto consigliere di Belisario, nel 537 i bizantini, dopo aver conquistato Roma e oltrepassato l’Appennino, devastarono il territorio dell’attuale Alba Adriatica e nel 538 dilagarono nel Piceno da Rimini fino a Ortona. Quell’armatura, i manufatti in bronzo e rame ed i resti equini, recuperati in una specie di ripostiglio nel podere della famiglia Savini, sono verosimilmente da attribuire ad un cavaliere goto, che dovette abbandonare tutto per sfuggire alle schiere bizantine. L’elmo ostrogoto di Cologna, impreziosito da una decorazione figurata con motivi di origine germanica, quali l’aquila, simboli cristiani, tralci di vite e archi sorretti da colonne, è tuttora conservato, ed esposto al pubblico, presso il Museum for Deutsche Geschchte di Berlino. Ai disastri militari seguì una tremenda carestia e, come ha scritto Procopio: “Nel Piceno dicesi che non meno di 50.000 contadini morirono di fame”. Nella nostra Provincia, a testimoniare la presenza ostrogota sono anche gli altri cimeli rinvenuti a Civitella del Tronto e a Colle Amaro di Campli, a dimostrazione che nell’Abruzzo teramano si verificarono scontri e distruzioni".
.
.
Individuato il luogo, sempre in compagnia di Franco e Alberto, il prossimo 17 giugno, venerdì pomeriggio alle ore 18,00, è organizzata una camminata per arrivare in quel luogo. Il Comitato per la Riserva e l'Associazione Città di Roseto organizzano una particolare uscita del gruppo RosetoCammina che in compagnia di esperti e testimoni si recheranno sul posto con una facile passeggiata.
Il giorno dopo, sabato 18 giugno, alla stessa ora, sempre alle 18,00, l'appuntamento è a P.zza Dante al centro di Roseto degli Abruzzi. dove, presso la libreria Ubik si terrà un incontro con gli stessi testimoni e con la partecipazione di altri esperti per approfondire l'argomento e sapere di più di questo misterioso rinvenimento del secolo. Il ritrovamento del famoso Elmo detto di Montepagano, oggi conservato ed esposto a Berlino all'interno del Museo archeologico statale.
.
.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.